Manuel Crepaldi, vincitore del concorso: “Vite Migranti” 2024
20-11-2024
Intervista a Manuel Crepaldi (IV D LSS), fresco vincitore di uno dei dieci premi messi in palio dal Centro Astalli di Roma per il concorso: “Vite Migranti” 2024.
Partecipare al concorso letterario del Centro Astalli è stata un'esperienza che non dimenticherò facilmente, sia per la soddisfazione del risultato sia per le emozioni vissute la mattina della premiazione.
Quando il 19 settembre ho ricevuto la notizia di essere tra i dieci finalisti e vincitori, ho provato subito una profonda soddisfazione: nonostante la scrittura non sia ciò che immagino per il mio futuro, è una passione a cui mi dedico da sempre, soprattutto quella narrativa. Questa vittoria, infatti, è stata per me un importante traguardo personale. Ancora di più, ho sentito che il messaggio che avevo lanciato era stato recepito dalla giuria.
Ho deciso di scrivere questo racconto al fine di proporre un'alternativa concreta all'indifferenza, purtroppo, sempre più diffusa nella società odierna. Oggi, infatti, si è sempre più focalizzati sull'interesse personale, piuttosto che sul benessere altrui. Nella mia storia, Leyla ha vissuto un'infanzia difficile: da neonata è stata costretta a lasciare il suo Paese, l'Eritrea, insieme alla madre, che l'ha portata lontano da un luogo in cui la guerra le avrebbe negato ogni possibilità di un futuro sereno e prospero. Questo passato non le è stato nascosto da sua madre, nemmeno le parti più dolorose, le complicazioni e le sofferenze patite. Per questo motivo, la protagonista decide di collaborare con un'associazione umanitaria: è spinta dalla forza generata dal suo vissuto e vuole impedire che certe situazioni possano ricapitare. Tutto ciò senza il desiderio di una ricompensa, ma, poiché il bene genera sempre altro bene, otterrà, per il suo gesto di bontà e solidarietà, un premio dal valore inestimabile: ritroverà suo padre, creduto defunto, e sarà proprio lei a tendergli la mano per strapparlo alle onde del Mediterraneo.
La premiazione, all’Auditorium del Massimo, è stata un evento favoloso: esibizioni di artisti intense e cariche di significato, con intermezzi di scrittori che presentavano i loro romanzi incentrati sul tema dell'immigrazione, e accompagnamenti musicali anch'essi inerenti alla tematica. Quando il presentatore mi ha chiamato per salire sul palco, ho provato subito un profondo orgoglio per essere riuscito a trasmettere il mio messaggio attraverso la scrittura. L’evento organizzato dal centro Astalli è stato per me un momento indelebile, uno di quelli che spero di poter rivivere ancora!